(da Il Sannio Quotidiano, in edicola il 14 agosto 2022).
Cala il sipario sulla XII edizione di VinArte.
Coralità, Arte e Conforto potrebbero essere le parole chiave che, quest’anno, definiscono alla perfezione la rassegna artistica legata alla quasi trentennale Vinalia, ormai appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del buon bere e della convivialità e che, anche quest’anno, si è chiusa il 10 agosto con un gratificante successo di pubblico.
VinArte è Coralità
Coralità: è la parola più utilizzata dal direttore artistico e ideatore della rassegna, Giuseppe Leone, quando, con grande soddisfazione, parla della manifestazione da poco conclusasi. VinArte, nata da una sua idea, ora è una realtà di tutti: appartiene alla comunità guardiese, accogliente e collaborativa; appartiene agli artisti che vi partecipano, appartiene ai visitatori che ogni anno affollano le stradine del borgo sannita. Con non poca emozione, poi, Leone sottolinea che VinArte, grazie ad uno staff ogni anno più affiatato, è attenzione alla persona, prima ancora che all’artista; è ricerca dell’armonia tra coloro che vi partecipano, prima ancora che negli allestimenti; è un momento di crescita, umana prima ancora che artistica e culturale.
VinArte è Arte
Arte, poi: ovviamente la protagonista assoluta della kermesse. La sua forza dirompente si è espressa in più luoghi del centro antico, tra i più suggestivi: la chiesa non adibita al culto Ave Gratia Plena ha ospitato le opere di Max Coppeta, Leticia Mandragora, Ernesto Pengue, Aniello Scotto ed Emanuele Scuotto. Nell’adiacente Sagrestia era in mostra il Genius Loci di questa feconda terra, declinato in vari linguaggi attraverso le opere dei guardiesi Nicola Ciaburri, Francesco Garofano, Mariano Goglia e Margherita Palmieri. L’Atelier Pietre Vive, poi, poco lontano, ospitava un’opera di un altro artista del posto, Carmine Carlo Maffei.
Palazzo Marotta ha accolto gli autori della Sezione Fotografia la cui cura è stata affidata, per il quinto anno consecutivo, ad Azzurra Immediato. Le opere esposte erano di Alessandro Iazeolla, Maurizio Iazeolla, Fabio Ricciardiello, Anna Rosati e Natalino Russo. Sulla terrazza panoramica, ad impreziosire la vista sui monti del Taburno, si potevano ammirare, invece, alcune delle opere scultoree itineranti di Nicola Rivelli. Ultima tappa il Monte dei Pegni, che ha ospitato il progetto fotografico de La ZONA (collettivo formato da Angela Maria Antuono_ AMA, Federico Iadarola, Gianfranco Molinario, Pasquale Palmieri, Annibale Sepe, in collaborazione con Luigi Salierno).
VinArte è Conforto
Conforto, infine: tema che quest’anno ha legato VinArte e Vinalia e sul quale gli artisti partecipanti si sono confrontati. Le loro opere si sono mosse “lungo un percorso che ha fatto dell’entroterra il cuore pulsante di una ricerca essenziale, tangibile, reale e mai scontata in grado di offrire, nella ricerca di consolazione, vero conforto”, afferma Leone.
Quanto detto, quanto fatto, quanto visto non andrà perduto ma gelosamente custodito nel prezioso catalogo, i cui testi critici sono a cura di Azzurra Immediato, la grafica e l’impaginazione di Giovanna Bellonia e la supervisione di Ada Mancinelli.
La prossima edizione, per la quale già iniziamo a fare il conto alla rovescia, vedrà un’importante novità, svelataci in anteprima: la presenza di artisti stranieri, a conferma di una rassegna artistica che, pur avendo i piedi piantati orgogliosamente nella propria terra, è capace di guardare sempre più lontano.