Cronaca di una domenica di mezza estate, tra arte e Conforto
da Il Sannio Quotidiano, in edicola il 24 luglio 2022)
A perdita d’occhio, una distesa di vitigni: filari ordinati, spesso con un ulivo a far da capofila, poi alberi da frutta e verde sconfinato. È questo ciò che offre il rigoglioso territorio del Sannio beneventano che, dalla costa, conduce verso Guardia Sanframondi, terra del vino e “straordinaria perla del Sud”, com’è stata definita dallo studioso Raffaello Causa, incantato dal centro storico del borgo e dalla sua peculiare struttura urbanistica risalente al 1450.
Vinalia e VinArte
Da quasi tre decenni questa piccola meraviglia campana è sede della kermesse enogastronomica Vinalia a cui, da diverso tempo,si associa VinArte, rassegna che affianca alla conoscenza delle eccellenze vinicole e culinarie della zonala scoperta di opere d’arte che, accolte dai suggestivi luoghi che il borgo offre, dialogano con il territorio e la comunità con singolare naturalezza, “creando un percorso che fa dell’entroterra il cuore pulsante di una ricerca essenziale, tangibile, reale e mai scontata”, ci suggerisce Giuseppe Leone, ideatore e direttore artistico di VinArte.

Intuizione che vale oro,la sua, che da perfetto “costruttore di ponti” – come spesso e a ragione è definito da chi lo conosce bene – ha immaginato e poi realizzato un racconto parallelo a quello enogastronomico, fatto di visioni e sguardi d’artista che, passo dopo passo, restituisce al visitatore una moltitudine di prospettive e letture che seguono un tema accuratamente scelto di volta in volta: quest’anno, il dodicesimo della rassegna artistica, si sta lavorando alla ricerca di Conforto.
Ancora nelle parole di Leone: “la forza simbolica della pianta di vite, dell’uva e del vino, definisce i confini di un sollievo racchiuso nel prezioso tesoro della terra, la cui poesia genera vita e reca consolazione. Nella grande storia dell’uomo, il legame essenziale con la natura si è fatto interrogazione, comprensione, lotta, sconfitta ma anche consolazione, liberazione in seguito ad un processo di trasformazione che si ritrova nella peculiarità della pianta di vite: traducendosi in vino diventa elemento di conforto in tutti i sensi; i nostri avi solevano affermare ‘bere un sorso di conforto’, a dimostrare quanto la saggezza popolare, profonda e priva di inganno, avesse trovato nel potere del vino quella docile ebbrezza capace di donare alleviamento al tedio esistenziale.
Noè piantò la pianta di vite per il conforto degli uomini, sento di affermare, e nel sentiero tracciato da tale simbologia e dall’azione di Noè le artiste e gli artisti invitati a VinArtesi interrogheranno sul significato più profondo di Conforto, generando catarsi materiche, percettive, visive”di cui si potrà godere seguendo due direttrici principali: una è quella de Gli Altari dell’Arte, in Ave Gratia Plena, dove esporranno Max Coppeta, Leticia Mandragora, Aniello Scotto, Emanuele Scuotto e lo stesso Giuseppe Leone, con un’opera che omaggerà la rassegna. A questi artisti extramoenia si uniranno quelli che rappresentano il Genius Loci, ovvero Mariano Goglia, Ernesto Pengue, Margherita Palmieri e Carmine Carlo Maffei con un progetto personale sviluppato nel suo suggestivo Atelier Pietre Vive.

I luoghi di VinArte: Ave Gratia Plena, Guardia sanframondi – ph. Azzurra Immediato
Sguardi forestieri, poi, sapientemente scelti da Azzurra Immediato, direttrice artistica della Sezione Fotografia, saranno ospitati in più luoghi, ad iniziare dal Monte dei Pegni che accoglierà il progetto corale del Collettivo La ZONA, composto da Angela Maria Antuono|AMA, Federico Iadarola, Gianfranco Molinario, Pasquale Palmieri, Annibale Sepe in collaborazione con Luigi Salierno, per poi continuare con Palazzo Marotta Romano, una struttura nel cuore del borgo che invita alla visita con una vista mozzafiato sulla valle e continua a stupire con gli spazi interni, a più livelli, a dir poco inusuali. Qui saranno esposte le opere di Alessandro Iazeolla, Maurizio Iazeolla, Fabio Ricciardiello, Anna Rosati e Natalino Russo.
Ancora, l’Antica Sagrestia ospiterà le fotografie di Francesco Garofano, guardiese.
Anche quest’anno, infine, ospite di Vinalia sarà il Circolo Fotografico Sannita con un progetto indipendente.
A Nicola Rivelli, invece, sarà affidato un progetto speciale che delineerà un percorso lungo l’intero itinerario del Borgo Antico.
Conclusioni
La competenza e la passione del gruppo di lavoro incontrato domenica è tale per cui le loro parole hanno reso visibile quello che ancora non c’è e, al contempo, hanno mostrato ciò che VinArte è già: un’interessante opportunità di confronto e crescita tanto per chi vi partecipa che per chi organizza e ospita. Gli artisti, infatti, vedono oltre e prima e restituiscono la propria visione sublimandola, offrendo, a chi osserva, un’opportunità di crescita personale impagabile: lo sanno bene sia i tantissimi visitatori che ogni anno affollano le stradine del borgo, sia i guardiesi che, numerosi ed orgogliosi, partecipano in ogni modo affinché la kermesse riesca nel miglior modo possibile.

Puntare, poi, sulle attività del territorio che hanno saputo trasformarsi in eccellenze nel proprio settore, innestandole con occhi nuovi provenienti da ambiti diversi, è una scommessa vincente perché oltremodo arricchente. Certo, ogni buon progetto deve essere coltivato con cura, esattamente come una vite che, per crescere e dare frutto, ha bisogno di lavoro ed attenzioni costanti. Mirate, competenti, appassionate, come quelle – tante – che animano questa rassegna che ha i piedi ben piantati per terra, la propria, e lo sguardo libero, aperto e rivolto verso l’altrove.
Contaminazione come opportunità di crescita, dunque, e un piccolo borgo il luogo ideale per farlo: sì, è l’idea del momento, ma spesso è usata ed abusata in discorsi che di concreto hanno ben poco. Con Vinalia e VinArte, invece, è realtà, e già da svariati anni.
L’appuntamento imperdibile, dunque, è dal 4 al 10 agosto a Guardia Sanframondi.
Sarà un utile esercizio interrogarsi, oggi, sul tema del Conforto cercando, se non risposte, almeno nuove prospettive in tanti sguardi differenti: perché, pare, in vino e in arte veritas.